![]() |
George Larner, vincitore di due ori alle Olimpiadi del 1908 |
La prima Coppa del Mondo aperta alle donne
risale all’edizione del 1975 tenutasi a Le Grand-Quevilly, in Francia, dove la
distanza di gara era la 5 km, ridottissima rispetto alle già affermate gare
maschili (20 e 50 km). Nel 1983 la gara diventa di 10 km, ma alle donne non
saranno dedicate gare di marcia ai Campionati Mondiali di atletica fino all’edizione
di Roma nel 1987. Un anno storico è il 1992: ai Giochi Olimpici
di Barcellona viene introdotta la prova femminile sulla distanza di 10 km, che
verrà definitivamente sostituita in tutte le competizioni dalla 20 km tra il 1999 (sia in Coppa
del Mondo che ai Campionati del Mondo) e il 2000 (Olimpiadi di Sydney). Le
distanza per le donne rimane unica ancora per più 15 anni, fino alla prima
partecipazione in una 50 km della statunitense Erin Talcott in Coppa del Mondo a
Roma nel 2016. La distanza viene ufficialmente inserita in Coppa del Mondo nel
2018 e, successivamente, anche in Coppa Europa ad Alytus e ai Mondiali di Doha
nel 2019.
![]() |
Erin Talcott, la prima cinquantista |
Ci sarà una prova accorciata per entrambi i generi,
probabilmente 35 km, un po’ amari per tutti, sia per coloro che ripensano,
nostalgici, alla storia quasi centenaria della 50 km, sia per chi sa benissimo
che all’aumentare della distanza la differenza di prestazioni tra uomini e
donne si assottiglia e che esistono “donne 20iste” e “donne 50iste”, proprio
come al maschile.
Non ci rimane altro che goderci queste ultime 50 km e le
prestazioni dei loro grandi protagonisti che ne hanno scritto la storia, tra
cui Jesus Angel García, Yohann Diniz e Matej Toth che, forse, dopo Tokyo verseranno
qualche lacrima sapendo di essere la fine di un’era.
Nessun commento:
Posta un commento